Maxi Processo a Cordenons

Iniziato il maxi processo a carico del truffatore Fabio Gaiatto e della sua banda

              Sabato 16 Febbraio 2019

Pordenone – Sabato 16 febbraio è iniziato a Cordenons (Pn) il processo a carico di Fabio Gaiatto, il falso consulente finanziario accusato di associazione per delinquere finalizzata alla truffa aggravata, abusivismo finanziario e auto-riciclaggio. L’udienza preliminare si è svolta eccezionalmente presso la sala centro culturale Aldo Moro di Cordenons (198 posti) e nell’annesso auditorium (440 posti) per accogliere tutte le parti coinvolte. Oltre a Gaiatto sono indagate un’altra quindicina di persone, che si sarebbero rese complici del sedicente esperto di investimenti, tra cui la compagna, Najima Romani. La rete di finti promotori finanziari ingaggiati da Gaiatto procacciava i clienti in cambio di ricche provvigioni. Sono tutti indagati non solo per truffa, ma anche per intermediazione finanziaria abusiva Secondo la ricostruzione della procura, Gaiatto e la sua banda avrebbero truffato oltre mille clienti, raccogliendo 72 milioni di euro, che fingevano di investire nel mercato Forex tramite la “Venice Investment”, promettendo rendimenti mensili del 10%. Circa 30 le vittime della truffa presenti all’udienza. 67 gli avvocati. Centinaia le parti civili che si sono costituite (tra 800 e 900), tra cui il Codacons e il Comune di Portogruaro. Il giudice per le indagini preliminari Eugenio Pergola ha aggiornato l’udienza al 2 marzo. Tanto ci vorrà per esaminare tutte le richieste. Nel frattempo il procuratore capo di Pordenone Raffaele Tito, che ha coordinato le indagini con la pm Monica Carraturo, ha dato il consenso ai primi due patteggiamenti: Massimo Baroni (un anno e mezzo) e Ubaldo Sincovich (un anno e 5 mesi), accusati di aver fatto da procacciatori di clienti. Baroni e Sincovich hanno versato rispettivamente 9.000 e 8.500 euro sul conto corrente aperto dalla procura per i risarcimenti delle vittime.

Associazione Nazionale Carabinieri  di Azzano Decimo
Presenti per la Sicurezza Sezione ( Attilio Basso ) di Azzano Decimo  16/feb.2019

Pubblicazione del gionale La Nuova………..                                                    Falsi promotori finanziari in manette, tra loro anche Fabio Gaiatto VENEZIa e PORDENONE. Dalle prime ore di maqrtedì 11, 80 finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Venezia, con la collaborazione di militari di altri Reparti del territorio nazionale, stanno dando esecuzione ai provvedimenti cautelari emessi dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Pordenone nei confronti dei responsabili e compartecipi di un’ingente truffa perpetrata in danno di centinaia di risparmiatori. Il decreto ha disposto la custodia cautelare in carcere per il principale indagato, gli arresti domiciliari per 5 persone e l’obbligo di dimora per altri 11 soggetti. Sono anche in corso di esecuzione sequestri preventivi finalizzati alla confisca di beni e disponibilità degli indagati fino all’ammontare di 47 milioni di euro, unitamente a 17 perquisizioni locali di abitazioni, uffici e altri luoghi di interesse investigativo. I reati contestati nell’inchiesta coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Pordenone e condotta dagli investigatori del Gruppo della Guardia di Finanza di Portogruaro sono quelli di associazione a delinquere, truffa aggravata, esercizio abusivo di attività di gestione del risparmio, autoriciclaggio. Il meccanismo truffaldino messo in atto dall’organizzazione consisteva nell’offerta di investimenti nel mercato “Forex” ad altissimo e immediato rendimento. I capitali raccolti, invece di essere investiti, venivano in parte utilizzati per remunerare gli investimenti più risalenti e, in parte, dirottati in conti correnti italiani e stranieri degli indagati. In sostanza, gli interessi degli investimenti dichiaratamente maturati dai finanziatori più risalenti venivano pagati con i soldi versati dai clienti successivi, così da rassicurare coloro che avevano già consegnato denaro all’organizzazione e attirare nella rete truffaldina altri soggetti potenzialmente interessati ai lauti guadagni prospettati. Sempre nell’ottica di garantire massima tenuta al sistema architettato, il sodalizio aveva anche realizzato e messo a disposizione dei clienti un apposito sito internet accessibile con credenziali personali, in cui venivano manualmente caricati dati completamente artefatti relativamente alle percentuali di resa del capitale. Per aggirare i controlli delle Autorità di vigilanza finanziaria, il sodalizio si è avvalso di una serie di società estere con sede in Slovenia, Croazia, Gran Bretagna, grazie alle quali, tra l’altro, è stato aggirato il divieto all’esercizio dell’attività di raccolta finanziaria già imposto dalla CONSOB nel 2016 al principale artefice della truffa e a una sua società italiana. Con questo sistema, che richiama il cosiddetto “schema Ponzi”, tra il 2016 e il 2018 l’organizzazione ha raccolto abusivamente da circa 3000 persone per lo più del nord-est d’Italia 72,3 milioni di euro, rimborsati ai finanziatori per soli 28,9 milioni di euro. Nella rete dei falsi promotori sono finiti imprenditori, pensionati, lavoratori dipendenti, che hanno investito i risparmi, eredità, liquidità ottenute dalla vendita di immobili e, in alcuni casi, denaro preso in prestito pur di poter investire. I proventi delle attività illecite sono stati riciclati dai principali indagati attraverso l’acquisto di numerosi immobili in Veneto, Friuli Venezia Giulia e in Emilia Romagna, per un valore di 3,7 milioni di euro, il cui sequestro è in fase di completamento in queste ore. Per ostacolare la ricostruzione della provenienza truffaldina dei capitali utilizzati per tali investimenti, gli indagati hanno fatto ricorso a società e conti correnti esteri, funzionali all’intestazione degli atti notarili e all’effettuazione dei pagamenti. L’attività condotta dai finanzieri del Gruppo di Portogruaro ha portato infine a configurare a carico delle società estere coinvolte profili di responsabilità amministrativa dell’ente, per reati associativi e di riciclaggio. A carico di 2 della predette persone giuridiche è stato anche disposto il sequestro preventivo finalizzato alla confisca diretta e per equivalente fino all’ammontare di 43,6 milioni di euro, corrispondente al totale delle somme abusivamente raccolte dall’organizzazione depurato dalla cifra restituita a una parte dei clienti. Anche questo provvedimento è in corso di esecuzione a cura della Guardia di Finanza, che ha già attivato i canali di cooperazione giudiziaria internazionale per intercettare eventuali investimenti esteri degli indagati.

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Foibe: la giornata del ricordo – 10/02/2019

Domenica, 10 febbraio, si celebra il giorno del ricordo delle vittime delle foibe e dell’esodo giuliano, istriano e dalmata. Quella delle foibe è stata una tragedia atroce. Nelle foibe, cavità carsiche profonde centinaia di metri, dal 1943 al 1947, vivi o morti, vennero gettati dai partigiani jugoslavi, migliaia di italiani. Ancora oggi i numeri non sono chiari. Una carneficina nata dall’odio e dall’ideale distorto di una vera e propria pulizia etnica. Numerose saranno anche quest’anno le iniziative in tutta Italia per il giorno del ricordo. La legge del 2004 che ha istituito la giornata del ricordo ha sancito un principio importante per il nostro paese. Cosa vuol dire ricordare le vittime delle foibe oggi? L’attacco dei militari di Tito agli italiani durante e nel secondo dopoguerra non ha portato soltanto morte. Ha portato anche un tremendo esodo di famiglie che, cacciate dalle loro case, hanno cercato rifugio altrove.

Ma è anche la storia della ferocia con cui agivano i titini contro gli italiani solo perché italiani, la storia di Fiume, di Pola di Zara. Fra il 1943 e il 1947, nelle foibe dell’Istria (cavità carsiche di origine naturale con un ingresso a strapiombo) sono stati gettati 10.000 italiani. Venivano legati l’un l’altro con un lungo fil di ferro stretto ai polsi e messi sugli argini delle foibe, quindi si apriva il fuoco a raffiche di mitra, non contro il gruppo, ma soltanto contro i primi tre o quattro della catena, i quali, precipitando nell’abisso, morti o feriti, trascinavano con sé gli altri sventurati, condannati così a sopravvivere per giorni sui fondali delle voragini, sui cadaveri dei loro compagni tra sofferenze inimmaginabili. Non basta confrontarsi con la ferocia dei titini ma anche con il modo con cui molti italiani accolsero quei connazionali: l’epiteto più gentile fu «banditi giuliani», giusto per equipararli al più conosciuto dei fuorilegge. © RIPRODUZIONE RISERVATA

pubblicazione di: Corriere della Sera

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Monumento ai caduti 03 Nov. 2018

Inaugurazione  sabato 03 Novembre 2018

assieme alla ricorrenza della giornata dell’unità Nazionale delle forze armate, l’inaugurazione del monumento a Pravisdomini in memoria dei caduti di tutte le guerre.

Presenti Sindaci e autorità locali, Anc Azzano Decimo e varie associazioni del territorio

 

 

 

 

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Associazzano 2018

 

 

 

 

Il 28, 29 e 30 settembre torna l’appuntamento con Associazzano,

AZZANO Il 28, 29 e 30 settembre

torna l’appuntamento con Associazzano, le Giornate dell’associazionismo e del volontariato con convegni, esibizioni, spettacoli e concerti per incontrare e conoscere un mondo di altruismo.

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76° Anniversario Nave Galilea

La Galilea era una nave passeggeri della Adriatica Società Anonima di Navigazione.Costruita dai cantieri San Rocco di Trieste nel 1918 con il nome di Pilsa, fu venduta alla compagnia Tiestina nel 1935 e ribattezzata Galilea.

Il Galilea, che trasportava quasi al completo il battaglione Gemona, fu affondato da un sommergibile inglese nella notte tra il 28 e il 29 marzo 1942, presso l’isoletta greca di Paxo. Dai dati raccolti, risulta che sul piroscafo erano imbarcati complessivamente 1.329 uomini (969 alpini) 279 sono i sopravvissuti.

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XXIV RADUNO Nazionale ANC

Si terrà a Verona il XXIV Raduno Nazionale Carabinieri,

Presentato ufficialmente a Verona nella Sala degli Arazzi di Palazzo Barbieri dal Presidente Nazionale ANC Libero Lo Sardo, la bozza del programma del XXIV Raduno Nazionale ANC che si terra a Verona dal 20 al 22 aprile 2018. Un evento straordinario. Tre giornate di mostre con mezzi storici, una serata in Arena con il concerto della prestigiosa Banda dell’Arma dei Carabinieri (e non solo) e gran finale di domenica 22 aprile con la sfilata in Corso Porta Nuova e piazza Bra dei Carabinieri in congedo di tutte le regioni d’Italia ed anche quelli delle Sezioni ANC estere.

clicca link per il programma

http://www.anc-verona.it/2017/12/una-grande-occasione-per-la-citta-scaligera-e-per-lanc-di-verona-che-accogliera-i-colleghi-provenienti-da-ogni-parte-della-terra-con-grande-entusiasmo-ed-affetto/

 

Il presidente dell’ANC di Azzano Decimo, Gottardi Luigi

invita  Soci, Simpatizzanti ed amici a questa importante manifestazione.

 Offre la  propria disponibilità  per coloro volessero partecipare all’evento

contattando prima possibile il numero 340/0001606

 

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La maxi esercitazione Protezione Civile 11 Sett. 2017

 

Violenta scossa di terremoto controllata l’11 settembre in Friuli: tutto pronto per “Sermex 2017”, la maxi esercitazione dei vigili del fuoco

SERMex2017: simulazione di Terremoto n.26265: Mag.5.4 4 km NNE di Venzone (Udine).

E’ iniziata con la segnalazione automatica di terremoto n.26265_1 (prima segnalazione) ora: 08:30:00 locale dell’altro ieri 11 settembre diramata dalla Sala Operativa regionale di Protezione civile l’esercitazione internazionale sul rischio sismico SERMex2017.

Questi i dati rilevanti del sisma simulato: Area: 4 km NNE di Venzone (Udine) Lat: 46.3650 Lon: 13.1641 Magnitudo: 5.4 Profondita’: 6.7000 km.

Attivata l’Unità di Crisi regionale presso il Centro Operativo della Protezione civile regionale, si opera ora secondo il programma, inclusa l’attivazione della funzione volontariato, per la gestione dei primi soccorsi. 

Come da programma, sotto osservazione di delegazioni straniere: tutto il Comune di Venzone sarà scenario dell’attività di quick triage partendo dall’Emermappa elaborata 11 Settembre (anche in modalità off line) e triage avanzato su edifici di Portis. 

Esercitazione Sermex: una scossa di terremoto simulata di magnitudo piuttosto elevata e con epicentro nella zona di Venzone “scatenato” nel primo mattino dell’11 settembre in Friuli

Programmata in origine nel settembre 2016, l’attività di Sermex si svilupperà nella ‘palestra’ di Portis Vecchio di Venzone, un paesino abbandonato dopo il terremoto del 1976, con la presenza di caseggiati lesionati e da ‘gestire’ in caso di nuove scosse. “A Portis giungeranno vigili del fuoco, oltreché del Friuli Venezia Giulia, anche da Genova, che sta sperimento logistiche ‘leggere’ da applicare in missioni di emergenza all’estero, Alessandria (per censimenti radiolocalizzati) e dal Veneto (Belluno e Venezia, con l’utilizzo di un elicottero del corpo stanziato all’aeroporto di Tessera e di alcuni droni per le verifiche agli edifici lesionati), e dal comando generale di Roma. In totale quasi un centinaio di uomini“, segnala Maiolo, ai quali si aggiungeranno una quarantina di tecnici e volontari della Protezione civile FVG.

Hanno collaborato all’esercitazione l’Associazione Nazionale Carabinieri di Azzano Decimo, sezione Attilio Basso

“Proseguiamo ad esercitarci in tempo di pace per affinare sempre di più metodi, procedure e interventi in caso di terremoto“. “E sperimenteremo anche l’App iTriage, realizzata ‘in casa’ dai Vigili del fuoco con la collaborazione dell’ateneo di Udine, utile a velocizzare l’acquisizione dei dati di rilievo del danno sismico che ha interessato gli edifici, secondo criteri consolidati e presenti nelle schede di triage, già da noi utilizzate anche in ambito internazionale (ad esempio i terremoti del Nepal 2015 e dell’Equador 2016), oltre che nel terremoto dell’Emilia del 2012 e in quello del Centro Italia dell’anno passato, così da trasmettere in tempo reale tali informazioni alla Sala operativa di Palmanova, che li potrà utilizzare per la realizzazione in tempi rapidissimi di una specifica cartografia del rilievo, così da permettere a chi deve prendere decisioni o definire priorità d’azione di poterlo fare sulla base delle informazioni precise e rapide che arrivano direttamente dall’area interessata dall’evento“. settembre-in-friuli-tutto-pronto-per-sermex-2017-la-maxi-esercitazione-dei-vigili-del-fuoco/961418/#epaUo0FGFqLet2qf.99

Un ringraziamento dal Referente Provinciale di Pordenone del Nucleo Regionale FVG.

 

 

C.re Gottardi Luigi.  Associazione Nazionale Carabinieri di Azzano Decimo. Sezione Attilio Basso

 

 

 

 

 

 

 

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Inaugurazione nuova caserma CC Pordenone

Venerdì 23 Giugno 2017 si è svolta la cerimonia di inaugurazione della nuova sede del Comando Provinciale dei Carabinieri, in via Planton 9 a Pordenone, alla presenza del Comandante Generale dell’Arma, Generale di Corpo d’Armata Tullio Del Sette, del Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, del Sindaco di Pordenone, Alessandro Ciriani, del Prefetto, Maria Rosaria Laganà, del Comandante Interregionale Vittorio Veneto, Generale di Corpo d’Armata Aldo Visone, e numerose autorità civili, militari e religiose interregionali, regionali e provinciali. A margine della cerimonia, il Comandante Generale ha portato il suo saluto ai Carabinieri della Stazione di Aviano, dove è stato ricevuto dal Comandante di Stazione, M.A.s.UPS Luigi Ruzza, e dal Comandante della Compagnia di Sacile, Cap. Michele Grigoletto.

La madrina della cerimonia, che ha proceduto al taglio del nastro, è stata la signora Ivana Basso, figlia di Arcangelo, portatore della Medaglia d’Oro al Valor Militare “alla memoria” attribuita allo zio, il Vicebrigadiere dei Carabinieri Attilio Basso, originario di Pravisdomini (PN), a cui è intitolato Comando Provinciale dell’Arma di Pordenone. Presente Associazione Nazionale Carabinieri di Azzano Decimo, sezione Attilio Basso.

 

 

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